Chi trova uno Scopamico, trova uno Scopatesoro

Praticamente questo pezzo si scrive da solo.
No? Devo scriverlo per forza? Dai cazzo, pretendete davvero che mi metta ad elencarvi i pro e i contro di avere un trombamico? Un attimo, cosa sto dicendo! Il trombamico non ha controindicazioni, non c’è bisogno di leggere le avvertenze, nè di consultare il medico, non si deve necessariamente assumere dopo i pasti e non causa sonnolenza, a meno che non ci avete dato dentro di brutto, in quel caso è sconsigliato mettersi alla guida, causa possibili colpi di sonno.

Il trombamico, lo dice la parola stessa, è uno pseudoamico che potrete trombare allegramente ogni volta che ne avrete voglia. È consigliabile che il soggetto in questione sia stato conosciuto da poco e non che sia un vostro amico d’infanzia, in quel caso c’è il serio rischio di mandare tutto a puttane nell’inevitabile momento in cui uno dei due deciderà di troncare/fidanzarsi seriamente con qualcun altro/passare all’altra sponda/prendere i voti in un convento di Carmelitani scalzi.
Per i meno fortunati di voi che non hanno mai avuto la possibilità di provare quest’esperienza mistica, ecco una lista delle gioie e dei piaceri che potrebbe procurarvi l’acquisto di uno di questi soggetti fortunatamente non a rischio di estinzione.

Tutto sommato si tratta di una troia gratuita dalla quale non correte il rischio di beccarvi AIDS, candida, herpes e simili quindi non deve necessariamente trattarsi di una bellezza ultraterrena, l’importante è che vi attiri in qualche modo e che riesca a scatenare le vostre fantasie piú porche e depravate. Lo scopamico sarà ben lieto di compiacervi chiedendo in cambio non denaro, non affetto né conforto ma semplicemente di essere compiaciuto a sua volta.

Lo scopamico non vi stressa con scenate di gelosia, non vi importuna con telefonate logorroiche e non pretende che voi guardiate con lui la partita della squadra del cuore/il gioco dei pacchi/annozero/porta a porta.
È l’ideale di uomo che ogni donna arrapata sogna di avere e rimane tale fino a quando non si verificherà l’inevitabile innamoramento di uno dei due. Ma fino a quel momento potrete godere del miglior sesso della vostra vita: disinteressato e soprattutto non necessariamente seguito da coccole e frasi sdolcinate senza senso.
Lo scopamico è praticamente un vibratore col pilota automatico e non ha bisogno di essere messo sotto carica la sera prima, e scusate se è poco!
È il rimedio ideale per il mal d’amore, un ottimo anti-stress e un eccellente passatempo.
Ogni donna o uomo dovrebbe averne avuto almeno uno nella sua vita.
E se tutto ció non vi ha ancora spinto ad alzare il culo dalla sedia per andare a cercarne uno allora siete delle amebe affette da frigidità cronica!

Finchè status non vi separi

A parte le multe, le tasse, le cambiali e le bollette non pagate, esiste qualcos’altro che, volenti o nolenti ripiomberà in maniera costante e dirompente nelle vostre vite (musica di SuperQuark e slow motion): si tratta di un individuo particolarmente fastidioso e testardo, a tratti petulante e noioso. I suoi segni distintivi sono: sguardo tristissimo e malinconico, occhi leggermente velati da lacrime pronte a sgorgare alla minima parola cattiva; lo riconoscerete da quella cosa informe che si trascina sotto i piedi passeggiandoci sopra con noncuranza: la sua dignità! L’unico modo che avrete di riuscire a reggerlo è quello di accoglierlo munendovi di un qualche recipiente nel quale, dopo due minuti di conversazione, dovrete accuratamente riporre i vostri testicoli perchè quest’essere misterioso avrà la capacità di farvi letteralmente cadere le palle!

A questo punto credo abbiate capito chi sia il soggetto in questione: l’EX! il lasciato, il mollato, lo scaricato, il cuore infranto di turno o come meglio preferite chiamarlo. In modalità “la mia ragazza mi ha lasciato”, si nutre di false speranze e inutili aspettative, la sua arma più efficace è LA FRASE, quella che tutti, prima o poi si sentiranno dire: “non posso vivere senza di te!”. Il suo habitat naturale può variare a seconda del posto in cui vi recherete voi perchè, statene certi, lui ci sarà, vi seguirebbe ovunque, anche in capo al mondo perchè lui VI AMA!

Questa misteriosa creatura subisce nel corso della sua esistenza un processo di mutazione prima fisico e poi mentale. Il primo cambimento che noterete saranno i capelli. Che si tratti di taglio, colore o acconciatura ci sarà in lui un che di diverso che vi salterà subito all’occhio. Il secondo cambiamento sarà il look, adattato ovviamente alla forma fisica che si avrà dopo il triste evento della separazione. I migliori sono quelli che, per non perdersi d’animo e ingrassare davanti alla TV rimpilzandosi di gelato, decidono di cominciare a fare attività fisica. I cambiamenti mentali invece, arriveranno col tempo; proprio come il malato terminale infatti, l’ex affronterà cinque fasi distinte.

1. DOLORE (detta anche “fidanzamento isterico”) è la fase in cui ci si dispera, si guardano film d’amore, vecchie foto e vecchi video, si inzuppa il cellulare di lacrime rileggendo i suoi sms e non si ha nemmeno la forza di masturbarsi. In questa fase si è convinti di essere ancora parte della sua vita, ci si comporta come se ci fosse ancora un “ME&YOU”, anche se lei si starà trombando mezzo globo terracqueo.

2. PIETA’ (seiostomaletuttoilmondodevesaperechestomale) è la fase in cui si rimuove la relazione sentimentale da Facebook, quella in cui si fracassano le palle ai poveri amici comuni per renderli partecipi dell’immenso dolore. Anche in questa fase la voglia di masturbarsi è praticamente assente. Inoltre è la fase in cui vedrete comparire frasi personali su Facebook o MSN prese da qualche libro depresso di Fabio Volo o, nei casi più gravi Federico Moccia

3. RABBIA (anchelatroiachemihalasciatodevesoffrirecomeme) anche detta FASE DELO SPUTTANAMENTO, durante la quale si inveisce verbalmente o tramite sms contro il povero vecchio partner, ottenendo come unico effetto quello di infastidirlo e apparire, se possibile, ancora più ridicoli. E’ in questa fase che però l’ex riesce a riprendere “in mano” la situazione facendo pace con il proprio pene che ormai, consentitemela, si era rotto il cazzo di essere trascurato.

4. RESTIAMOAMICI (forseselediventoamicoleisaràpiùpropensaarivelarmiicazzisuoi) detta anche ULTIMA SPIAGGIA, in questa fase il maschio ormai sconfitto sentimentalmente dal fatto che,mentre attraversava le tre fasi precedenti, lei non lo calcolava minimamente perchè troppo “impegnata” a trastullarsi col nuovo pene di turno (vero o finto non importa), si rende conto che la massima “se non puoi vincerli, alleati con loro” ha un qualche fondamento di verità e cerca di applicarla alla sua storia, nella maggior parte dei casi con risultati scarsi e deludenti che lo porteranno direttamente alla fase…

5. RASSEGNAZIONE (sonounatestadicazzosemihalasciatolacolpaèmia), fase intercalata da sms malinconici e link pubblicati su Facebook che più che frecciatine sono veri e propri cartelloni pubblicitari al neon che urlano QUESTO E’ PER LEI!!!

E tu? Wannabe?

Il wannabeismo è una storpiatura tutta italiota di un termine slang anglofono che indica il “wanna be” che tradotto sarebbe “il voler essere come”.

Nella terra della monnezza non è facile vivere. Aldilà dei rifiuti solidi urbani è più difficile farsi largo tra quelli umani che sostano senza sosta in luoghi non meglio precisati che possano dare loro la possibilità di “essere come”.

Questi luoghi prevedono delle caratteristiche ben precise e seguono dei sacrosantissimi rituali che possano attirare l’attenzione del wannabe di turno.

Nell’ordine, per costruire un perfetto santuario del wannabe o, per meglio interderci, un lounge-cocktail-cafe-risto-pub-pizzeria-champagne&cocaina-bar è necessario seguire pedissequamente queste semplici regole:

1. Chiamare l’architetto e l’arredatore più kitsch della zona

2. Scegliere come colori primati il bianco&nero o il leopardato

3. Assicurarsi che ci siano ben 2-3 lampadari stile neonazista

4. Impedire la vendita di alimentari che possano sfamarti o, addirittura, saziarti

5. Mettere o imporre prezzi che ti assicurino un margine del 300%

6. Scegliere categoricamente musica commerciale\”haus”\latinoamericana\radio ibiza

7. Prendere 2-3 poltrone dell’Ikea e allestire un “privè” in modo che il wannabe senior di turno (spesso con un giubbino scintiluccicante che costa più del suo appartamento) possa guardare dall’alto verso il basso il wannabe junior.

8. Vendere cocktail annacquati per fare in modo che il 14enne possa sentirsi soddisfatto e ubriaco (anche se l’etilometro segnerebbe 0).

9. Dare un nome al locale talmente esclusivo che nemmeno il termine stesso di esclusività possa rientrare nel sottoinsime della ristretta cerchia di cose e persone a cui è permesso accedervi

10. Impedire, in qualsiasi maniera, che la qualità delle cose preparate\vendute\servite possa essere minimamente superiore al modo con le quali esse vengono pubblicizzate.

Ah, quasi dimenticavo. La faccia incattivita da belloccio-tiprendoetispezzoindue-romantico-holoyachtafortedeimarmi è un requisito fondamentale per superare la folte schiera di buttafuori (tutti di colore, of course) che decidono, urbi et orbi, il tuo possibile ingresso dettato da alcuni requisiti che sono: essere in coppia eterosessuale, abbigliamento simil-coglione, essere in una lista che farebbe invidia a quella di Schindler.

L’Italia, il paese che amo!

Che fine ha fatto MTV Brand:new ?

Non potendomi sottrarre dalle richieste di alcuni fanZ che reclamano a voce alta un nostro intervento, se pur senza senso e senza utilità alcuna, mi ritrovo a condividere con voi una pippa che ha cominciato a prendere piede nel mio cervello, ormai putrefatto, qualche giorno fa.

Mi trovo nella fase flashback della vita, fase che affronti ad una certa età per trarre un bilancio del tuo insignificamente (per la maggior parte del mondo) passato. L’altro giorno, preso da una crisi mistica, accesi la Tv e digitai sul telecomando la numerazione Sky corrispondente ad un canale che una volta (almeno in Italia) era soltanto un programma, MTV Brand:new.

A quei tempi non esistva il Web (2.0) e quindi non c’era porno gratuito e musica gratisse; l’unica cosa che potevi fare su internet era leggere quelle quattro stronzate che pubblicava iol.it oppure stuprare intellettualmente le varie malcaptitate su C6. Quindi passavo parte delle mie serate a guardare questo strano format dallo sfondo minimalist verde che conduceva un certo Massimo Coppola, presuntuoso personaggio che ho sempre stimato.

E allora era l’unico modo per scoprire nuovi gruppettini, ascoltare la prima musica indie, essere parte di qualcosa mediaticamnete alternativo alla solita solfa che purtroppo credevi l’unica cosa che esistesse nella tua Tv.

Ad ogni modo, tornando al telecomando di sky del 2010, ho scoperto che un interno canale tv è diventato la copia un pò fricchettona del classico MTV, senza una trasmissione ad hoc ma soltanto una serie ininterrotta di video super commerciali che puoi vedere anche col tuo telefonino spendendo 2 euro con l’sms che invii al gattino dello spot di italia1.

Così, quasi ipnotizzato, ho spento la tv e mi sono fiondato a comprare waka waka su iTunes.

Manuale d’odio

Tutto è cominciato all’aeroporto di Fiumicino, accanto al bancone di Spizzico, dove il karma mi ha condotto verso quella copertina rossa scintillante sovrastata da un titolo semplice e diretto: “Io odio la gente”. Pensando che qualcuno avesse rubato le mie memorie pubblicandole senza chiedermi i diritti d’autore, mi sono fiondato a comparlo mentre lo speaker annunciava l’imbarco del mio volo.

Tralasciando l’intento degli autori, ovvero di guidare chi un lavoro ce l’ha nel successo aziendale, voglio sofferfarmi su ciò che ha destato il mio interesse fin da subito: l’analisi psico-sociologica degli stereotipi di persone che vi può capitare di incontrare sul vostro luogo di lavoro, che non è altro che un insieme di clichè caratteriali in cui vi potete imbattere ovunque (aka “Gli Altamente Indesiderabili”): dalla santa messa a quel locale sadomaso scambista che amate tanto.

Mi piace la gente, ma non tutta insieme!

Non sono mai stato appassionato dei manuali “Mondadori-like” che ti insegnano a diventare il Re del porno o un perfetto cacciatore di anguille in una sola settimana, e nemmeno questo ha fatto eccezione con tutta la sua caterva di consigli inapplicabili nella maggior parte dei contesti e, soprattutto, per l’assolutismo con il quale viene descritta ogni “regola” da seguire per diventare il più figo dell’universo. Piuttosto ho apprezzato il lavoro di background analitico che ha confermato la mia tesi secondo la quale tutti, in qualsiasi contesto e qualsiasi maniera, odiano la gente. E questa cosa non può fare che bene.

No, so cosa state pensando: non è un inno all’asocialità oppure alla misantropia. E’ consapevolezza del fatto che il prezzo da pagare, nella società moderna, è quello della predisposizione a sorridere ipocritamente per circostanza soltanto perchè siamo sempre raggiungibili. Si, tutti usiamo facebook, gli istant messaging, il cellulare: ma quanti di voi sono sempre invisibili? Quanti di voi benedicono l’esistenza della possibilità di vedere il numero del chiamante per non rispondere? Passate più tempo a spalare merda sulle persone che vi circondano oppure a tessere le loro lodi?

Odio il genere umano, perchè mi ritengo uno dei suoi migliori esemplari e so quanto sono fatto male (Samuel Johnson)

Tutti odiano la gente, ma hanno tutti paura di ammetterlo. La consapevolezza è l’unica opportunità di redenzione che avete. E ricordate: nessun uomo che muore e risorge dopo tre giorni potrà aiutarvi !

Chatroulette ovvero l’alternativa a YouPorn

Ok, una volta c’era MSN e dovevi aggiungerla e quindi conoscerla, poi è venuto Facebook che ti permetteva di cercarle e, in base all’avatar, scoprire se potevano essere scopabili; ora c’è Chatroulette! , come la mettiamo ? Ho scoperto questo sito per caso e con la speranza che si diffonda il meno possibile visto che potrebbe portare alla scomparsa dei bar e dei luoghi di socializzazione, ve lo mostro in modo da farvi avere un altro motivo per non abbandonare la vostra postazione sudaticcia, con le patatine che galleggiano negli inserti della tastiera, il monitor con le sputacchiate e il vostro abbigliamento casalingo fatto di sciattosissimi abiti di cotone brandizzato con i più insulsi marchi demenzial-consmustici. E con questo spirito vi annuncio la morte del web 2.0. Ipse Dixit.

Moccia, il nuovo episodio di Twilight e il terrorismo psicologico: Parte III

La cosa più pericolosa della saga di Twilight è la sua autrice; cosa comune, del resto, a tutto l’orrido letterario-celluloso che viene dato in pasto ai media in modo da essere trangugiato dalle giovani (ma a volte nemmeno troppo) menti mentecatte dei bimbominkia. Tale Stephenie Meyer è la mente diabolica che si cela dietro le fantastiche avventure dei vampiri che tutti oggi conosciamo. Tralasciando il tema principale della saga, concetriamoci sul background socio-culturale che ha formato questa geniale autrice. Stephenie è cresciuta in una famiglia mormona, educata “mormonamente” e ha frequentato una università mormona. In pratica, è una fanatica religiosa. Cosa significa essere vittima di tutto ciò da quando il tuo cervellino è vuoto pronto per essere riempito di stronzate? Significa questo, questo e soprattutto questo ! In pratica: regole ferre di abbigliamento, comportamento, preghiera religiosa e… sull’utilizzo di internet, visto che è un mezzo di conoscenza e potresti venire a sapere che hai sprecato la tua vita senza mai farti una sega. La cosa grave, che è al centro di questa mia mini-inchiesta sull’orrido mediatico, è che pure lei è convinta di ciò che dice e fa ! La cosa da comprendere è: come mai una persona del genere abbia potuto scrivere la più grande puttanata letteraria della storia (si, più del Codice da Vinci) e sia penetrata nelle teste delle giovincelle moderne, sempre più aperte di mente e di cosce, come società impone? Come è possibile che un libro scritto da una che non poteva bersi una coca cola e mettere una mini gonna, educata in un mondo perfetto, fatto di persone perfette, pulite, sorridenti, ipocrite, ottuse, ignoranti e bigotte? Terrorismo psicologico, semplice. Le analogie tra la storia di Twilight e la nascita del mormonismo (storia che viene battuta, secondo me, solo da quella di Scientology) sono tantissime. La visionarietà e la stronzata mega-galattica di infilarci i vampiri (povero Dracula) per raccontare una storia dove anche il più cattivo dei cattivi è in fondo buono, dove l’amore trionfa, l’amico non te lo mette mai in culo e il matrimonio è il compendio perfetto di una vita fatta di frustrazioni, è il progetto perfetto per la conquista del mondo. Dare ancora la possibilità a tali sfigati di divulgare queste stronzate psicoparanoiche in modo massivo è come dare di nuovo la possibilità di educare i bambini alle maestrine dell’asilo Cip e Ciop.

Si ringraziano le malvestite per lo spunto di questo pezzo

Moccia, il nuovo episodio di Twilight e il terrorismo psicologico: Parte II

Prima di parlarvi di Twilight, della sua autrice mormona e della voglia di sangue delle giovincelle cresciute a pane e Moccia in periodo pre-mestruale, voglio parlarvi di un altro fenomeno che lentamente sta prendendo piede ma in modo più silente e dannoso: il terrorismo psicologico adolescenziale. Ultimamente mi sono imbattuto in Disney Channel che proiettava le immagini di 3 fratelli, tali Jonas Brothers, che divulgano il verbo della purezza attraverso melodie sub-pop pseudo-rockettare condite da testi perbenisti con l’intento di educare le giovincelle alla purezza sessuale prima del matrimonio. Non so voi, ma la cosa mi ha turbato; e come mio solito, ho fatto delle ricerche per comprendere tale fenomeno così perverso. Tralasciando l’oblio in cui la Disney è scaduta negli ultimi anni, sostituendo cartoni animati antisemiti (si, senza che ci vantiamo di essere cresciuti con la disney!) a produzioni dal sapore “teen” quali High School Musical e stronzate varie, si è pensato bene di creare un gruppettino musicale che fonde un mix di tutti gli stereotipi contemporanei: belli, fighi, dannati, emo, punk, rock, pop, vampiri, figli di papà, eleganti, stilosi e chi più ne ha più ne metta MA con un piccolo particolare. Beh, stiamo parlando della Disney, mica possono dare il cattivo esempio? Il particolare è che questi soggetti, oltre ad essere fratelli (e, udite udite, sembrano la famiglia di Settimo Cielo), sono promotori di una iniziativa chiamata “l’anello della purezza”, ovvero un oggettino da indossare al dito (io al dito medio lo metterei volentieri) che identifichi coloro i quali praticano astinenza sessuale, valori cattolici e cose varie. Così subito ho pensato che è stato il primo progetto di conquista del mondo da parte di Ratzinger e del Vaticano in generale; ma sono rimasto sconvolto quando anche MTV si è abbassata ad un livello tale da non poter più risalire promuovendo tanta nefandezza. Forse non ci rendiamo conto, ma questo fenomeno mediatico è ancor più grave di Moccia-Burns, perchè per quanto lui sia convinto delle puttanate che divulga, questi invece ti inchiappettano in modo subliminale, piano piano, senza che tu te ne accorga. Pensate al cervello delle adolescenti brufolose che si flippa venendo bombardato da tanti messaggi subliminali come “non fate sesso” “il rock è figo se mangiate pane e nutella” “non drogatevi ma pregate” mentre il frontman si scatena sul palco sinuosamente, con voce sensuale e muovendosi in un modo che anche una suora si bagnerebbe! Terrorismo psicologico, appunto: un altro progetto eversivo pseudo-cattolico che non serve altro a promuovere idiozia e, a rendere le ragazzine e i giovani ancora più sessualmente confusi e repressi. In questo processo di crescita “CULturale” si inserisce, infine, il prodotto flippa-cervelli per eccellenza che suggellerà la mia piccola analisi. Rimanete sintonizzati!

Moccia, il nuovo episodio di Twilight e il terrorismo psicologico: Parte I

Dopo un pò di tempo riprendo a scrivere sul blog, probabilmente perchè sento il bisogno di denunciare l’orrido che quotidinamente si manifesta sotto i miei occhi. In queste settimane sono accadute un bel pò di cose che mi hanno turbato il sonno e, soprattutto, la mia sopportazione verso il genere umano: la nuova stagione del grande fratello, l’uscita di twilight e SOPRATTUTTO sentire Moccia essere incoronato re dell’editoria e del cinema per bimbominkia. Posso capire la fama, la voglia di fare soldi sfruttando i piccoli cervelli labili delle giovani adolescenti arrapate, ma come si fa ad essere così convinti delle assurdità paranormali che si scrivono? Io immaginavo il nostro caro Federico che, dopo aver presentato l’ultima minchiata, tornasse a casa ridacchiando di gusto alla Montgomery Burns per aver fregato di nuovo la collettività. Invece no, Lui è proprio convinto! Voi forse non avete chiaro in mente come quest’uomo sia il male del nuovo millennio, il vero VIRUS della nostra società, una peste che non si cura facilmente. E’ peggio del cancro perchè si insinua nelle coscienze senza valori delle bimbette che ogni giorno vengono bombardate da stronzate finto-perbeniste da Disney Channel prima, e da questi presunti “scrittori” del nostro tempo poi. E del “poi” che vi parlerò nella prossima puntata, piena di sorprese sconvolgenti che potrebbero turbare la vostra adorazione nei confronti della più grande stronzata mediatica dai tempi di Tutankhamon ad oggi: Twilight.

Facebook, ovvero lo spam che va di moda

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Prendendo spunto da un articolo pubblicato qualche giorno fa sulla pagina tecnologica della CNN, voglio fare un elenco della categoria di utenti che più mi scartavetra i maroni durante la mia quotidiana lettura della bacheca, mentre sono intento a scovare nuove psicosi di massa da studiare. Senza indugiare oltre (si, ho detto indugiare!), passiamo alla top 8 (si, top 8!) dei “soggetti da studio psico-compulsivo”.

Il Ti-dirò-tutto-sulla-mia-pallosissima-giornata: “sto cagando”, “piove, voglio il sole”, “c’è il sole, voglio la pioggia”, “che figata ieri sera al pub in via blabla bla ero seduto al posto bla bla vicino a bla bla ma lei\lui non mi ha cagato di striscio che tristezza ora posto 10 link sull’argomento”. U-A-U ! E’ entusiasmante! Nessun momento della giornata è abbastanza mondano per alcuni soggetti da doverlo confessare al mondo intero. Solo perchè hai 500 amici non è detto che tu debba fracassarci le palle con i dettagli della tua inutile e patetica vita!

Il Condivisore compulsivo: questo è uno dei miei preferiti. Si collega a feisbuc soltanto per cliccare quel fottutissimo tasto Condividi e spammare la bacheca con quei gruppi dal titolo “kuelli (ndr la k è d’obbligo) ke quando la mattina si alzano hanno un erezione”. Geniale, il soggetto in questione durante la fase di click compulsivo sul tasto Condividi penserà “uau, anche io ne ho una” oppure “si anche io mi ci ritrovo” e così via, per tutti i vari gruppetti da bimbominkia smielati e banali. Spesso capita che si colleghi per non scrivere niente (chissà perchè!), ma solo per condividere gruppi ad minchiam.

L’ignorante che si è comprato il pc e c’ha l’adsl perchè è figo: il tipico esponente di questa categoria di feisbuccari è un classico maschio di giovane o mezza età che vive la vita seguendo gli istinti massificatori che la democratizzazione della cultura e del lusso (No, il concetto ve lo spiegherà DMN un’altra volta) ha portato nelle sue becere mani. Si tratta di un soggetto che a malapena conosce la lingua italiana; infestato dalla cultura SMSara che gli ha bruciato il cervello a suon di k e abbreviazioni, intinge gli status e i commenti di linguaggi non meglio identificati (spesso con l’uso del dialetto locale, e qui Bossi approva) conditi dalla totale assenza di punteggiatura e spaziatura. Al contrario, leggere un articolo di Feltri diventerebbe più edificante.

Il paparazzo: continuando nella top 8, troviamo uno dei soggetti che più infastidisce la minuscola percentuale di persone sane che figurano tra gli iscritti della grande “commiuniti”. Egli, non contento di caricare miliardi di foto al giorno sparandosi autoscatti da ogni angolazione della sua stanza, avendo premura di inquadrare il brand di ogni maglietta e l’aifon nuovo di pacca, tagga ogni fottutissimo pixel con le persone che figurano nella sua lista Amici. E ora come cazzo lo vado a spiegare a mia madre perchè avevo una canna in bocca mentre ingurgitavo un bicchiere di Jack Daniel’s?

Quello che non sa dove si trova: tipicamente è il classico nuovo iscritto che, non sapendo cosa sia una pagina web, comincia a scrivere cazzate sbagliando finestra, status, contatto e cose del genere. E’ un classico ritrovarsi come status “Ciao bella figa, ieri è stata proprio una grande scopata”, non avendo la minima idea di quello che sta combinando. Altra classica mossa di questo simpatico soggetto è quella di partecipare attivamente ad ogni tipo di test\quiz che misurano attentamente qualsiasi aspetto della tua vita: da quale reincarnazione mitologica dei pokemon sei a quante volte hai fatto sesso anale.

Il PierRe: Altro soggetto che annovero trai miei preferiti, il PierRe è colui che invita tutta la sua lista amici al gioco\quiz\gruppo a cui ha appena partecipato. Non contento di fracassarti le palle con le diecimila richieste di accettazione che ti ritroverai nella home, continuerà ad importunarti con le famose “causes” che vanno dal “contro lo stupro dell formiche dell’amazzonia” a “facciamo una petizione per far uscire 25 film di twilight in un anno”. Devastante.

Il collezionista di amici: è un utente furbo, sopraffino, arrapato. Usa facebook soltanto per addare fighe a cazzo di cane, per poter spulciare tra le sue foto e magari masturbarsi, visto che i vari youporn lo hanno stancato. Difficilmente troverete status aggiornati, partecipazione attiva e\o condivisione di link esterni. Il collezionista di amici agisce nell’ombra, ti adda con una scusa del tipo “anche tu fai cognome X, allora devi aggiungermi” per poi prendere le tue foto e sbatterle in ogni dove “ehi guarda a questa” ” si la conosco, non mette foto nuove da tempo!”. Spaventoso.

Se vi ritrovate in una di questa categorie, beh, non disperate. C’è sempre Badoo…